mercoledì 16 novembre 2011

Esperienze Di Premorte. Scienza Al Confine Tra Fisica E Metafisica

http://www.contenutigratis.net/art/letteratura-poesia/19194/esperienze-di-premorte.html


Esperienze di premorte Le esperienze di premorte (Near-Death Experiences indicate con la sigla NDE) sono esperienze soggettive che avvengono in condizioni critiche con pericolo di vita e sono quindi causate da diversi eventi traumatici e condizioni morbose, come l’arresto cardiaco, l’embolia polmonare, l’anestesia generale, i traumi di diversa origine (cadute in montagna, annega¬menti, terremoti, incidenti stradali ecc.) e il tentato suicidio.
Le NDE sono associate ad alterazioni dello stato di coscienza (come nel caso dell’arresto cardiaco, del coma o dell’anestesia generale) e sono caratterizzate da contenuti tra¬scendentali, comprendenti la netta percezione di essere in una dimensione di¬versa da quella ordinaria della vita terrena, di avere abbandonato il corpo fisico ed oltrepassato i limiti del proprio io e della dimensione spazio-temporale del mondo fisico.
Tra gli elementi ricorrenti nelle esperienze di premorte sono da ricordare la sensazione di grande pace e serenità, la visione di un tunnel, l’incontro con parenti o amici defunti, la visione di una luce di caratteristiche non naturali, l’uscita dal proprio corpo, la comuni¬cazione con entità superiori spesso non definite.
Le esperienze di premorte sono state riportate in età pediatrica, anche molto precoce e possono in¬fine verificarsi anche nei pazienti dializzati e in condizioni non realmente critiche, come ad esempio nell’epilessia. Un fenomeno analogo alle NDE è costituito dalle visioni sul letto di morte nei pazienti terminali a seguito di malattie croniche e negli anziani ricoverati negli hospice, con diversi elementi comuni e alcune differenze rispetto alle NDE.
Le visioni sul letto di morte vanno distinte dalle NDE propriamente dette, perché le condizioni cliniche e cerebrali sono diverse da quelle dei pazienti in condizioni critiche e presuppongono quindi elementi fisiopatologici almeno in parte diversi. Nonostante la loro frequenza sia relativamente elevata, fino agli anni ’70 tali esperienze erano pressoché sconosciute; a partire da quegli anni si è destato un crescente interesse nella letteratura scientifica internazionale, che ha portato all’acquisizione di una consistente mole di dati e di conoscenze, tali da ren¬dere oggi le NDE un fenomeno clinico certo, con una chiara epidemiologia e fenomenologia.
Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo si è verificato un momento di vivo interesse per la parapsicologia e lo spiritismo, materie sicuramente attratte da fenomeni come le visioni in punto di morte. Sono comparse quindi le pri¬me testimonianze, come il libro di Barrett “Death-bed visions – The Psychical Experiences of the Dying” edito nel 192628.
Un nuovo impulso allo studio delle Esperienze di premorte è dovuto a Moody, che ha pubblicato a metà degli anni settanta un libro dal titolo “La vita oltre la vita”, divenu¬to imprevedibilmente un best-seller, con il merito di avere reso popolare il concetto di NDE. Da allora gli studi si sono moltiplicati, con la comparsa prima di casistiche retrospettive e poi di ricerche prospettiche metodologicamente rigorose. Le caratteristiche cliniche ed epidemiologiche sono state così accuratamente descritte e sono state elaborate scale per la valutazione quantitativa delle NDE.
Attualmente sono presenti oltre 80 articoli sulle NDE citati in PUBMED, il servizio della U.S. National Library of Medicine (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/), ed esiste una società scientifica, l’Internatio¬nal Association for Near-Death Studies, che pubblica il Journal of Near-Death Studies (Springer), per altro non ancora citato in PUBMED. Sono state inoltre pubblicate diverse monografie dopo quelle di Moody, tra cui vale la pena di citare quelle di Sabom, di Pacciolla e di Kubler-Ross.
L’evoluzione delle conoscenze sulla fenomenologia delle NDE e sulla fi¬siopatologia del danno cerebrale acuto verificatasi nell’ultimo decennio rende necessario riaffrontare il problema, per delineare lo stato dell’arte sulla natura di queste intriganti esperienze. Il tema delle esperienze di premorte è affrontato con rigore scientifico in un volume edito dalla nostra casa editrice scritto dal Prof Enrico Facco docente di Anestesiologia e Rianimazione presso l'Università di Padova e specialista in Neurologia dal titolo Esperienze di premorte.

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